Gruppo di lettura

Cari amici del giovedì!
Il consueto resoconto questa volta risente di almeno due congiunture sfavorevoli: la negligenza della bibliotecaria che non ha finito di leggere il libro e la svagatezza della suddetta bibliotecaria che ha la mente occupata dalle soleggiate giornate di ferie che l'aspettano al di là del fine settimana. Per cui rilassatevi e prendete queste righe come un apostrofo rosa tra le parole “abbiate pazienza”.
Il libro che abbiamo letto si presenta con lo scoglio di un'iniziale prolissità che getta il lettore tra i flutti, sommergendolo con le accuratissime descrizioni etnografiche. Il naufrago tenace viene riportato presto a bordo da una salda fune che lo conduce attraverso le vicende più note narrate nel “De bello gallico”. Incuriosisce il punto di vista rovesciato, la possibilità di uscire per una volta dalla visione romanocentrica per mettersi nei panni dei barbari. Lascia attoniti l'abilità bellica raggiunta dai Romani e dai loro avversari e si resta sgomenti di fronte alle descrizioni degli orrori funzionali alla vittoria.
Colpisce molto il rispetto che viene tributato al nemico, di cui si riconosce il valore nonostante lo si combatta all'ultimo sangue. La guerra appare come una condizione innata dell'umanità, anche se cambiano i mezzi a disposizione degli eserciti. Quello che cambia al giorno d'oggi è l'impersonalità, il fatto che chi muore spesso non coincide con chi combatte. Il nemico è uno sconosciuto e non è concesso morire guardandolo negli occhi. La carne da macello è scelta a caso, a seconda del vento politico, e non ci sono mura alte abbastanza da offrire rifugio.
Il protagonista doma i lettori, entrando in sintonia con loro come con i suoi cavalli, che lo seguono volentieri nonostante la ritrosia iniziale. Li conduce in battaglia, aiutandoli a superare le emozioni destabilizzanti e mantenendoli in equilibrio fino all'ultima pagina.
Abbandonato il fresco nord ci spostiamo con il prossimo libro da leggere, verso il sole del Mediterraneo, con il libro ambientato in Grecia. Ci incontriamo il 7 luglio alle 20.30 per parlare di “Titoli di coda” di Petros Markaris.
Intanto auguriamo una splendida estate a tutti voi!