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giovedì 30 giugno 2016

"Mastica e sputa", Pino Roveredo

CONSIGLIO DEL LETTORE

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Adatto per: Adulti (18+)

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Ho avuto il piacere di incontrare Pino Roveredo a Bondo, nell’Antica Chiesa di San Barnaba, in occasione di una delle speciali serate nell’ambito di una mostra d’arte lì ospitata.

Non era protagonista quella sera, ma indossava le vesti del giornalista per l’intervista ad Antonella Gatti Bardelli, che presentava il suo libro “Il cielo capovolto”.

Mi è piaciuto, allora, Pino Roveredo che, con tatto e maestria, ma anche con dolcezza, ha accompagnato nel racconto chi ha vissuto la difficoltà più estrema.

Mi è piaciuto, ora, il suo stile di scrittura in “Mastica e sputa”, al confine fra la poesia ed il racconto, delicato e crudo, senza mezze misure.

Ciò che scrive non lascia spazio alle interpretazioni; tagliente come una lama, la scrittura di Roveredo ricorda, descrive, analizza situazioni di disagio personali e non.

Sono smascherati il buonismo, il comodo, la facciata, di fronte ad un’umanità calpestata, fatta di ex manicomi, di storie di violenze, di strada, alcool, droga, carcere, di giustizia ingiusta e di etichette appiccicate con lo scotch, che lascia il segno anche quando lo togli.

Un mondo di “lo facevano tutti”, ma anche di una pianta secca che può inventarsi un fiore...il riscatto è possibile ed è ancora vivibile la vita che lascia scivolare via lo sbaglio, il rimorso e la vergogna...

Si, perchè la giustizia c’è, nonostante il dito accusatore che toglie il diritto alla speranza...

Da qualche parte la giustizia c’è, nel mare per esempio, che non fa distinzione, nel suo abbraccio si bagnano le natiche dei nobili, i piedi stanchi dei disoccupati ed i muscoli sudati dei pescatori...

Il libro è un’importante testimonianza per i giovani e i meno giovani, la realtà diventa agghiacciante quando non si tratta di un romanzo, ma del nostro vicino di casa, del collega di lavoro, dell’amico; spetta a noi essere dito accusatore o mare che abbraccia, in alcuni casi non ci è permesso essere apatici e la nostra scelta fa la differenza.