Gruppo di lettura

Tione (tra non Tionesi), 15.10.2015

Cari amici del giovedì!

“Rogo” di Giacomo Sartori si è dimostrato una lettura da maneggiare con cura, come una castagna arrostita che per essere gustata va privata della buccia che ustiona la pelle.
Nel giro di commenti siamo passati dalla stroncatura assoluta alla difesa appassionata, passando per le diverse sfumature della critica. La buccia respingente è composta essenzialmente dal discorso indiretto, che secondo molti impedisce di respirare l’essenza dei personaggi, trattiene dall’immedesimazione e dalla piena comprensione. Duro da digerire è anche l’intreccio delle tre storie con un’alternanza che disturba e disperde l’attenzione, dando l’impressione di un organismo disarticolato assemblato con pezzi di provenienza diversa e privo di profondità. Nello sgusciarsi la scorza provoca fastidio, l’imbruttimento delle figure femminili e maschili graffia la sensibilità e lascia profonde incisioni sottopelle. Il convogliare in un luogo tante storie disgraziate dà l’idea di un artificio palese, di un pretesto per colpire allo stomaco il lettore.
Il mal di stomaco non rende la lettura piacevole, fa rimpiangere gli aspetti consolatori cui ci si ancora nella realtà, ma indubbiamente smuove nel profondo. La scrittura di Sartori disseziona la realtà, smembra i fatti di cronaca disseminati tra Cogne e Mezzolombardo e ne fa un collage di umanità violentata. Reale ma non normale. Il libro diventa quasi un tavolo da autopsie, attraverso cui il lettore/scrittore può cercare di capire l’intero studiandone le misere parti.
Il gradimento va conquistato imponendosi di sopportare il dolore e superando l’apparente stasi della prima parte del romanzo. Le storie e le figure femminili sembrano dei pretesti per mettere in scena l’angoscia che si declina nella sofferenza di Gheta, nell’indifferenza di Anna e nella disperazione di Lucilla. Le tre donne sono vittime di un destino comune che sembra giocare con loro, fa intravvedere possibilità di riscatto inesistenti, manovra l’indifferenza delle persone circostanti, brucia ogni germoglio di speranza. I personaggi del libro anestetizzano i propri sentimenti per non annegarvi, stordiscono la propria vita interiore per non soccombere sotto il peso dei rimorsi.
In ogni caso per tutti è stata una lettura che non lascia indifferenti.
Il gruppo si è concluso con un vivace scambio di idee sulla questione rileggere o non rileggere un libro? To be or not to be: il dilemma resta irrisolto e la risposta se esiste non sarà mai di portata universale!
L’incontro del mese di novembre coinciderà il con la serata di presentazione dell’ultimo libro di Enrico Gasperi, che chi vorrà potrà leggere. Il gruppo invece si riunirà giovedì 10 dicembre e sono aperte le proposte per il libro da leggere.
Ricordo i prossimi appuntamenti: sabato 24 ore 20.30 sala riunioni del comune incontro con Marcus Broilo su cammino, mal di schiena, postura. Giovedì 29 incontro con Giacomo Sartori, giovedì 12 novembre incontro con Enrico Gasperi, giovedì 19 novembre incontro con Marino Buzzi, martedì 24 novembre reading di Alessio Kogoj e Giacomo Anderle. Tutti gli incontri in sala riunioni del comune alle 20.30.
Alle prossime letture!